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Webserver su Raspberry Pi

[Icona della Guida] Come configurare un Raspberry Pi affinché possa essere utilizzato come server per ospitare un sito web domestico (versione PDF)

Sicurezza e spam

Una volta reso il sito pubblicamente accessibile all'interno della vasta rete Internet, sarà indispensabile prendere delle precauzioni aggiuntive per evitare che qualche malintenzionato possa accedervi abusivamente. Le precauzioni di seguito elencate sono solo alcune delle più comuni: del resto, non possiamo certamente descrivervi dettagliatamente come è protetto il nostro server e come si buca! Avvertenza: questa sezione dà solamente alcune indicazioni generali su come proteggere il proprio server. GLG Programs non è da ritenersi responsabile per nessun motivo nel caso in cui il proprio server venga violato, anche dopo aver seguito accuratamente tutti i consigli qui elencati.
Messaggio di accesso vietato a questa risorsa

Sicurezza di SSH

Come abbiamo visto nella Sezione 7.1 (nel PDF), SSH è uno strumento molto potente per la gestione da remoto del nostro server; tuttavia, è anche alquanto pericoloso lasciare che qualcuno possa trovare la vostra password e accedere al server.
Per limitare i tentativi di accesso al server, è utile cambiare la porta sulla quale SSH accetta le connessioni, semplicemente modificando il file /etc/ssh/sshd_config alla linea che riporta:

  Port 22

Sicurezza di Apache con .htaccess

Per negare o permettere l'accesso a determinati utenti oppure a determinati cartelle o files del sito, è possibile inserire delle direttive all'interno dei file .htaccess (per maggiori informazioni, consultare un motore di ricerca).

Abilitare gli .htaccess

Per permettere l'utilizzo di questi file, è indispensabile abilitarli nella configurazione dell'host virtuale per il quale si desidera renderli attivi, aggiungendo le seguenti righe:
  <Directory "/var/www/glgprograms.it/">
    Options FollowSymLinks MultiViews
    AllowOverride All
    Order allow,deny
    allow from all
  <Directory>
dove /var/www/glgprograms.it è la cartella entro la quale si desidera abilitare l'utilizzo dei files .htaccess.

Esempio di .htaccess

Ad esempio, per negare a chiunque l'accesso ad una determinata cartella del sito, si può creare un file .htaccess all'interno di tale cartella con contenuto:
  deny from all

Sicurezza di phpMyAdmin

Criminale cibernetico Stereotipo di hacker. Gli attacchi forza bruta eseguiti da bot sono tuttavia più frequenti di quanto si possa immaginare.

Prevenire attacchi dizionario e forza bruta

Per prevenire attacchi al proprio database, è consigliabile cambiare la pagina di accesso a phpMyAdmin, modificando il file /etc/phpmyadmin/apache.conf alla riga:
  Alias /phpSecureAdmin /usr/share/phpmyadmin
dove /phpSecureAdmin è l'indirizzo al quale deve rispondere phpMyAdmin.

Prevenire l'accesso come amministratore

Nella sfortunata ipotesi in cui qualche malintenzionato riuscisse a trovare l'indirizzo a cui risponde phpMyAdmin, e riuscisse a trovare una delle nostre password, possiamo comunque negargli l'accesso come amministratore, semplicemente aggiungendo al file di configurazione /etc/phpmyadmin/config.inc.php la linea:
  $cfg['Servers'][$i]['AllowRoot'] = FALSE;

Prevenire attacchi man-in-the-middle

Abilitando SSL (come descritto nella Sezione 8.4), è possibile configurare phpMyAdmin affinché richieda sempre una connessione HTTPS per avviarsi, semplicemente aggiungendo al file /etc/phpmyadmin/config.inc.php la linea:
  $cfg['ForceSSL'] = TRUE;

robots.txt

Nella gestione di un sito può essere utile rendere raggiungibili alcune pagine per effettuare dei test, ma senza che queste vengano indicizzate dai motori di ricerca. Per evitare che Google, Bing o altri rendano visibili contenuti che debbono restare nascosti, è possibile comunicare loro quali pagine (o cartelle) non devono indicizzare. Per fare questo, bisogna creare un file, denominato robots.txt, che deve essere collocato nella cartella radice del nostro webserver, in modo che sia raggiungibile, ad esempio, attraverso un indirizzo del tipo http://www.glgprograms.it/robots.txt.
Volendo evitare che la cartella amministrazione venga indicizzata da un qualsiasi motore di ricerca, il file robots.txt deve contenere:

  User-agent: *
  Disallow: /amministrazione/

dove User-agent: * indica i bot dei motori di ricerca che devono seguire le regole, identificati per user agent (nel caso specifico, tutti), mentre i Disallow:, che possono essere ripetuti, indicano i file/cartelle che devono essere esclusi dall'indicizzazione.
Attenzione: in questo modo le pagine vengono nascoste agli occhi dei motori di ricerca, ma sono comunque accessibili se si conosce il loro indirizzo — per renderle inaccessibili, usare un file .htaccess.
Attenzione: non è garantito che i motori di ricerca che visitano il nostro sito rispettino queste regole.

Pagina scritta da Giovan BattistaGiovan Battista

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